mercoledì 18 luglio 2012

Final Four di Coppa Italia, Trento campione (2011)

LUBE BANCA MARCHE MACERATA - CASA MODENA
Nella prima giornata di semifinali si sono scontrate le quattro migliori squadre del campionato, Macerata contro Modena e Trento contro Belluno. Lo scontro fra la formazione marchigiana e quella emiliana si è aperto con un primo parziale molto ben gestito dalla formazione maceratese che, stoppando gli avversari sopratutto a muro, è riuscita a contenere gli attacchi modenesi mettendo in difficoltà la squadra di Daniele Bagnoli. 25-14 il risultato del primo round, segno di una netta superiorità dei bianco-rossi in tutti i fondamentali. Nel secondo le cose non sono iniziate meglio a causa dei numerosi errori modenesi soprattutto in fase di attacco. In ombra anche Matteo Martino, al quale probabilmente non ha fatto bene l'escursione nel beach volley, sempre contenuto dal muro di Macerata, ma male anche la ricezione, messa duramente sotto pressione dalle potenti battute di Cristian Savani. La situazione non è migliorata con il passare dei minuti, di fronte all'ottima capacità di Dragan Travica di saper velocizzare il gioco dei suoi, mandando in difficoltà il muro giallo-blu. Sul 18-14 Bagnoli ha provato a rimescolare un po' le carte mettendo dentro Dennis per Kooy (cambio che avverrà spesso nel prosieguo del match), ma il funambolico cubano, servito appena entrato, ha subito impattato contro la muraglia marchigiana.
25-18 nel secondo set, sempre a favore di Savani e compagni, segno di una leggera reazione da parte emiliana, ma ancora non sufficiente per incrinare le certezze avversarie. Nel terzo round il team di Alberto Giuliani è stato preso prevedibilmente in contropiede dalla reazione modenese. 8-8 al primo tecnico, dopo il quale il sestetto di Bagnoli ha provato ad accennare un fuga portandosi sul 12-8. I giallo-blu hanno spinto in attacco iniziando anche a giocare con molta intelligenza sulle mani-out dei blockers maceratesi. Il forcing ha pagato, complici anche i due servizi di fila sbagliati da Cristian Savani, che negli altri parziali aveva fornito una marcia in più ai suoi in quel fondamentale. È stata quindi la difesa bianco-rossa, stavolta, a ballare pericolosamente al suono dei palloni picchiati con violenza dai 9 metri avversari. Fuori, durante il passaggio in ricezione, Savani e dentro Lampariello, per vedere poi tornare il nazionale in campo in zona 4. I marchigiani hanno provato a non arrendesi senza lottare, rifacendosi sotto sul 18-19 con i servizi di Parodi. Il break imposto dagli emiliani fino al 24-21 è servito peró allo scopo, consentendo loro di accorciare le distanze (2 set ad 1) riaprendo i giochi. Alla quarta ripresa il Macerata ha ricominciato a spingere, andando subito 8-6 al primo tecnico e poi 16-11 al secondo. Il libero Exiga ha messo insieme un ottimo 62% di positività in ricezione, Savani (MVP dell'incontro con 11 punti personali), tornato micidiale al servizio, è stato supportato anche dagli attacchi di Parodi (21) e Omrcen (11) fino al 20-14. Il rush finale modenese con il quale i giallo-blu hanno provato per l'ennesima volta di risalire la china, ha portato la firma di Matteo Martino, fortemente migliorato durante il match (12 punti in tutto), in grado di far paura agli avversari sia da prima che da seconda linea. Il team marchigiano ha incassato il colpo senza scomporsi ed ha chiuso con un grande attacco di Parodi sul punteggio di 25-22. Una gara spettacolare e combattuta, vinta certamente dalla formazione migliore, ma giocata con grande spirito dal Modena che ci ha provato fino in fondo.


ITAS DIATEC TRENTINO - SISLEY BELLUNO
Nella seconda semifinale è andato in scena il “derby delle Dolomiti” fra Trento e Belluno. Primi punti di studio per entrambe le formazioni, ma è stato il Trentino a passare velocemente in vantaggio al primo tecnico 8-6 grazie agli attacchi di Stokr, Kaziyski e Juantorena. Stoytchev ha fatto ruotare fin da subito i due liberi, Bari e Colaci, mentre i bellunesi sono stati messi in difficoltà anche dalle battute jump-float dell’ottimo palleggiatore Raphael. La determinazione tridentina si è dimostrata in diverse azioni nelle quali la squadra del tecnico bulgaro, non riuscendo ad avere la palla decisiva in attacco, ha sfruttato il muro avversario, permettendosi di gestire anche 4-5 rigiocate fino alla risoluzione definitiva del punto. Merito di una difesa e di una copertura eccellenti e di una "mano" davvero allenata. 16-11 al secondo tecnico, con Juantorena e compagni ben decisi a non lasciare chances agli avversari, ma soprattutto con Raphael "fantasista puro" in cabina di regia. Il trentaduenne palleggiatore brasiliano ha infatti sciorinato un gioco velocissimo e mai banale, innescando a ripetizione i propri uomini migliori e costringendo il muro avversario ad una continua ed affannosa rincorsa. Il primo set si è concluso sul 25-19 per il team campione del mondo in carica, mentre il secondo si è aperto con il Belluno meno ansioso di chiudere il punto e più pronto a giocare di astuzia per abbattere il gigante tridentino. Nonostante questo il primo tecnico del secondo round ha parlato la lingua di Stoytchev e soci (8-7). Il miglior attaccante dell’Itas, Osmany Juantorena, è salito in cattedra al servizio ed in attacco, costantemente accompagnato dall'incitamento del folto pubblico giallo-blu: "picchia Osmany, picchia Osmany". E Juantorna ha "picchiato" spedendo dall'altra parte della rete una serie di battute che hanno fatto davvero male alla ricezione bellunese (al temine del set saranno 8, con 2 ace), fornendo un apporto decisivo alla volata dei suoi. 16-13 al secondo tecnico, segno ancora di una netta superiorità tecnica del Trento, difficilmente arginata dalle difese bellunesi e 25-18 al termine della seconda frazione di gioco. In ombra, sul fronte bellunese, anche il nazionale "Fox" Fei, che non è riuscito a fare un gran che di fonte "all'invadenza" avversaria. Va dato comunque atto ai giocatori in maglia oro-granata di aver provato in tutti i modi ad invertire l'inerzia della gara all'inizio della terza ripresa, rimanendo incollati ai campioni al primo tecnico, ma purtroppo perdendo terreno in prossimità del secondo (16-14), scivolando sempre più in basso, schiacciati dagli attacchi di Stokr (11 punti), Juantorena e compagnia. Il set si è chiuso sul 25-17 proprio con il devastante cubano (20 punti personali al termine della contesa) in battuta e con un muro-punto dell'Itas ai danni di un impotente Fei. MVP dell'incontro è stato il capitano dell’Itas Matey Kazyiski (8 punti al proprio attivo). Un 3-0 secco e bruciante quello imposto dalla formazione di Stoytchev ai danni di quella di Piazza, un ottimo viatico per una finale tutta da gustare.


LUBE BANCA MARCHE MACERATA - CASA MODENA 3-1 (25-14, 25-18, 22-25, 25-22) - LUBE BANCA MARCHE MACERATA: Lampariello, Savani 11, Exiga (L), Parodi 21, Stankovic 9, Travica 3, Omrcen 11, Podrascanin 10. Non entrati Pajenk, Kovar, Monopoli, Van Walle. All. Giuliani. CASA MODENA: Manià (L), Sala 3, Dennis 10, Carletti, Kooy 7, Bellei, Esko, Martino 12, Anderson 12, Piscopo 7. Non entrati Catellani, Bossi, Casoli. All. Bagnoli. ARBITRI: La Micela, Boris. NOTE - Spettatori 5500, durata set: 24', 24', 28', 31'; tot: 107'.

ITAS DIATEC TRENTINO - SISLEY BELLUNO 3-0 (25-19, 25-18, 25-17) - ITAS DIATEC TRENTINO: Kaziyski 8, Della Lunga, Juantorena 20, Vieira De Oliveira 1, Lanza, Djuric 7, Stokr 11, Bari (L), Burgsthaler 7. Non entrati Zygadlo, Brinkman, Sokolov, Colaci. All. Stoytchev. SISLEY BELLUNO: Abdelaziz 1, Szabò, Fei 15, Horstink 10, Dolfo, Farina (L), Kohut 7, De Togni 4, Suxho 1, Antonov, Ogurcak 4. Non entrati Curti, Sorato. All. Piazza. ARBITRI: Sobrero, Cesare. NOTE - Spettatori 5500, durata set: 28', 23', 22'; tot: 73'.


LUBE BANCA MARCHE MACERATA - ITAS DIATEC TRENTINO
Nella giornata conclusiva della Coppa Italia tutti in piedi per l'inno di Mameli e per la bandiera tricolore, esposta al momento dell'inizio della gara che ha visto opposte il Macerata ed il Trento. Splendide, come sempre, anche le coreografie del pubblico giunto per tifare i propri beniamini al Palalottomatica di Roma. Gioiose e colorate entrambe le curve, segno di una parità, almeno nell'affetto sportivo, di ciascuna tifoseria. Tutti in piedi per l’inno, ma anche per una sfida davvero entusiasmante che ha deliziato il pubblico capitolino, offrendo cinque set di volley ad altissimi livelli, davvero degni di una finalissima tra due formazioni stellari. Al termine di una vera e propria battaglia senza quartiere (quasi 2 ore e 20 minuti di gioco spettacolare) ha nuovamente avuto la meglio il Trento dei record, ma un grandissimo plauso è stato doveroso anche per il Macerata che ha giocato una delle migliori partite della propria annata sportiva. Il team marchigiano, sin dai primissimi punti, ha provato a far paura a quello dolomitico, facendosi sentire al servizio con Parodi e Travica, ma soprattutto in attacco con un ottimo Omrcen. Il Trento ha provato ad innescare tutte le proprie “bocche da fuoco” per rispondere all'offensiva di Savani e soci, ma il sestetto di Giuliani è parso giocare davvero al 120% del proprio potenziale, imponendo un ritmo forsennato al match. Ottime le ricezioni di entrambe le difese, che hanno consentito ai propri registi di poter giocare a discrezione, tanto che il primo ace della sfida si è registrato al tredicesimo punto ad opera del "solito" Savani. Sostanziale equilibrio al primo time out tecnico (8-7 Trento), che si è lentamente spezzato grazie al break del Macerata. Protagonista del parziale è stato Igor Omrcen, servito a ripetizione da Travica, che ha bersagliato la retroguardia dolomitica con i suoi attacchi potenti e precisi. In questo modo il team di Giuliani si è portato sul 16-13 al secondo tecnico. Un gioco straordinario, c'è da sottolinearlo, da ambo le parti della rete, con scambi molto lunghi e combattuti fra assoluti fuoriclasse del volley. Il primo set si è concluso sul 25-21 in favore del Macerata al termine di una meravigliosa cavalcata con la quale i marchigiani hanno dato l'impressione di essere finalmente riusciti a trovare il bandolo della matassa del “rebus dolomitico”. Il secondo parziale è iniziato sulla falsariga del primo, con Savani e soci sempre attenti in tutti i fondamentali, ma soprattutto pericolosi al servizio ed in contrattacco e con il Trento in grande affanno. Simbolo inequivocabile del momento di difficoltà della formazione di Radostin Stoytchev è stato il muro-punto imposto dal singolo Omrcen sull'attacco di capitan Kaziyski sul 9-8 in proprio favore. Travica, continuando a sciorinare un gioco davvero cristallino, ha cercato di sfruttare tutti i centimetri di rete a propria disposizione, servendo la prima e la seconda linea, mandando in grande difficoltà la retroguardia tridentina. Raphael e compagni, hanno provato a non arrendersi, agguantando gli avversari sul 14-14, per poi lasciarli nuovamente fuggire al secondo tecnico sul 16-14. Una gara entusiasmante e senza respiro, giocata al massimo da ambo i lati della barricata, in cui il Macerata è parso avere in uomini come Savani,Travica, Parodi, Omrcen, ma soprattutto nel libero Jean-Francois Exiga, una marcia in più. Coach Giuliani, verso la fine del parziale, ha rimescolato un po’ le carte in tavola, facendo entrare Stankovic al posto di Pajenk (che lo aveva sostituito all'inizio del parziale) e dando un po' di respiro in ricezione a Savani grazie alla sostituzione con Monopoli. Il secondo round si è concluso con un 25-22 di "marca Lube", per la gioia del numeroso pubblico bianco-rosso convenuto al Palalottomatica, pronto già a pregustare le “dolcezze” della coppa tricolore. Il terzo parziale avrebbe dovuto essere quello della consacrazione per il Macerata, e dell’umiliazione per la corazzata tridentina che ha rischiato l’umiliazione di una sonora sconfitta per 0-3. La tempesta marchigiana si è abbattuta sui campioni dolomitici con furia devastante anche nella terza ripresa, portandosi subito in vantaggio al primo tecnico (8-7), ma soprattutto al accumulando un rassicurante 16-12 al secondo. Ma quando tutto il Palalottomatica sarebbe stato pronto a scommettere sulla facile vittoria di Savani e compagni, qualcosa nel perfetto meccanismo bianco-rosso si è spezzato. Probabilmente una certa stanchezza dopo quasi tre round giocati ad un livello davvero stellare, probabilmente una subdola convinzione di essere già riusciti nell’impresa di domare l’imprendibile aquila dolomitica, ha offuscato la determinazione del sestetto di Giuliani che ha lentamente cominciato a perdere terreno. Dall’altra parte della rete il Trentino ha avuto il merito di non mollare mai, nemmeno quando tutti sarebbero stati pronti a darlo per “bollito”, ed ha cominciato a macinare un gioco operaio, ma efficace che gli ha permesso di riavvicinarsi agli avversari, infilandoli nella volata conclusiva del set (22-25). Sul 2-1 le certezze (e forse anche il fiato) della Lube hanno vacillato, mentre invece la rabbia dell’Itas è tornata a farsi sentire, ripartendo di slancio (7-1) e ribaltando, di fatto, le sorti della contesa. Il Macerata è andato in confusione, sbagliando tutto quello che non aveva sbagliato negli altri set, mentre il sestetto di Stoytchev ha saputo soffrire, stringendo i denti e obbligandosi a giocare pallone dopo pallone, “cuocendo” a fuoco davvero lento i proprio avversari fino alla vittoria del 2-2 (22-25). Il tie-break è stato degno della gara e degno della finale di Coppa Italia. Le due formazioni si sono date battaglia fino ai vantaggi, sfidandosi a colpi di cifre davvero importanti: 26 punti per Omrcen, 16 per Parodi ed 11 per Savani (leggermente calato alla distanza), 12 palloni collezionati da capitan Kaziyski, 21 da Stokr, ma soprattutto 22 da Osmany Juantorena (MVP del match). Al termine della battaglia la formazione vincitrice è stata quella di Trento (16-18), riuscita incredibilmente a ribaltare una sfida che ad un certo punto sembrava perduta, piegando la determinazione di un’avversaria determinata come poche altre volte si era vista. Onore delle armi, dunque, per il team di Giuliani, amaramente beffato nonostante una prestazione certamente da applausi, gloria, come sempre, al Trento, capace di vincere davvero in ogni condizione.


LUBE BANCA MARCHE MACERATA - ITAS DIATEC TRENTINO 2-3 (25-21, 25-22, 22-25, 21-25, 16-18) - LUBE BANCA MARCHE MACERATA: Lampariello, Pajenk, Savani 11, Exiga (L), Parodi 16, Stankovic 14, Kovar 2, Travica 6, Omrcen 26, Podrascanin 8. Non entrati Monopoli, Van Walle. All. Giuliani. ITAS DIATEC TRENTINO: Kaziyski 12, Della Lunga, Juantorena 22, Zygadlo, Vieira De Oliveira 1, Sokolov 1, Djuric 7, Stokr 21, Bari (L), Burgsthaler 8. Non entrati Brinkman, Lanza, Colaci. All. Stoytchev. ARBITRI: Saltalippi, Cipolla. NOTE - Spettatori 5600, durata set: 30', 28', 29', 28', 23'; tot: 138'.

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