mercoledì 18 luglio 2012

Volley A1 maschile: Il Macerata è campione d’Italia, battuto il Trento dei record. (2012)

Mediolanum Forum di Assago: la Lube Banca Marche Macerata è campione d’Italia 2011-12. Al termine di una stagione lunghissima, al termine di un inseguimento che a molti sarebbe parso inutile, al termine di una finale spettacolare, Savani e compagni si sono tolti la soddisfazione più grande, quella di strappare il tricolore dal petto di Juantorena e soci, incollandolo sulla propria maglietta. Fedeli all’adagio per il quale la vendetta sia un piatto da servire freddo, gli atleti di Alberto Giuliani sono stati addirittura glaciali nell’infliggere la delusione più grande agli avversari dolomitici, dopo aver provato la stessa amarezza al termine della finale di Coppa Italia di Roma. Dopo due ore e venti minuti di gioco, infatti, dopo essere andati sotto 0-2, i marchigiani si sono letteralmente risvegliati, ribaltando un match che ormai sembrava compromesso ed aggiudicandosi un tie-break da brividi. Risultato speculare a quello di Coppa segno di un grande equilibrio tra entrambe le formazioni. MVP è stato Jiri Kovar, subentrato in corso d’opera e autore di una grande prestazione che ha dato una marcia in più ai maceratesi.
Il campo tricolore, simbolo della squadra Campione d’Italia, ha preso così la strada delle Marche. Formazioni confermate nei sestetti titolari: Raphael-Stokr, Birarelli-Djurc, Kaziyski-Juantorena e Bari (L) per Trento; Travica-Omrcen, Stankovic-Podrascanin, Savani-Parodi e Exiga (L) per Macerata. Pronti via ed è stato subito il Trento a salire in cattedra con Birarelli, mettendo in immediata difficoltà l’attacco della Lube, e precipitandola al primo tecnico sul risultato di 8-1. La riscossa di Savani e soci non si è fatta attendere, ma il gap iniziale è stato difficile da recuperare ed il primo set si è concluso con un attacco di Juantorena sul risultato di 25-19. Più equilibrio in apertura del secondo parziale, rotto nuovamente dai muri di Birarelli e dagli attacchi di Stokr. Giuliani ha provato a buttare dentro Monopoli per Travica e Kovar per Omrcen, ma il set si è messo ancora peggio grazie alla vena eccezionale di Raphael, palleggiatore dolomitico, in grado di spiazzare costantemente il muro maceratese e di punire gli avversari anche al servizio. Conclusione sul 25-12 con muro di Juantorena su Omrcen, specchio della disastrosa debacle marchigiana e del conseguente delirio tridentino. Qualche scricchiolio per la corazzata di Stoytchev però si è avvertito all’inizio del terzo round, quando Kaziyski e soci, invece di mandare definitivamente KO l’avversario, sono scesi in campo leggermente più appagati, sicuri ormai di una facile vittoria nell’ennesima finale scudetto. Il Macerata non si è fatto pregare e ne ha approfittato, costruendosi un piccolo “tesoretto” di vantaggio grazie ai servizi di Travica ed agli attacchi di Parodi. Solo la determinazione della formazione del presidente Mosna ha permesso che il pareggio fosse raggiunto sul 20-20, facendo tremare le rinnovate certezze della Lube, ma un’altra mossa di Alberto Giuliani si è rivelata vincente: Pajenk al posto di Podrascanin al centro ed il Macerata è riuscito a chiudere in vantaggio (22-25) il terzo parziale riaprendo la gara. Cambi importanti anche in apertura del quarto, con Kovar al posto di Savani e Pajenk in sostituzione di Podrascanin. In questo modo gli ospiti hanno potuto volare nuovamente in avanti, costringendo Stoytchev a sostituire Kaziyski con Lanza, tornando poi precipitosamente sui propri passi vista l’inefficacia della sostituzione. Le due formazioni, quindi, si sono sfidate a furia di colpi sempre più furiosi, al servizio ed in attacco, cercando rispettivamente di piegare le gambe e le braccia degli avversari, in una vera e propria battaglia alla baionetta divampata lungo ogni centimetro del campo di gioco. Ne è scaturita una sfida davvero stellare, giocata sui nervi e sulla massima tensione agonistica da entrambe le contendenti, in cui il pubblico milanese ha potuto deliziarsi di uno dei migliori incontri dell’annata pallavolistica, davvero degno della conclusione di un campionato bellissimo e coinvolgente. Il set si è concluso nuovamente in favore del Macerata (muro di Omrcen su Della Lunga per il 18-25), incrollabile nella conquista del pareggio e determinato ad andare a giocarsi tutto in un tie-break da fibrillazione. Il quinto round non ha certamente deluso le aspettative, ardendo di luce propria fin dai primi punti, quando è stato il Trento a rimettere il muso in avanti, nel tentativo disperato di abbattere definitivamente l’avversario di sempre. I punti di Kovar e i servizio di Omrcen hanno però riportato il Macerata davanti, ma poi è stato Sokolov a far tornare in alto i dolomitici. Una girandola di emozioni, fra le quali anche i problemi muscolari per il monumentale Juantorena, leggermente in affanno in questo quinto set, che però ha stretto i denti concludendo l’incontro sempre sul terreno di gioco. Il primo match ball è stato in favore del Macerata: Difesa di Kovar e diagonale di Omrcen (13-14). Il Trento però non ha mollato, ribaltando nuovamente la sfida in proprio favore (servizio di Kaziyski e contrattacco di Sokolov 16-15). Quindi è stato il turno della Lube di tornare in avanti con Kovar, nell’ennesima guerriglia punto dopo punto, fino alla liberatoria conclusione out di Kaziski (20-22). Tricolore numero due per il Macerata e crollo dello strapotere tridentino, che non è riuscito a salutare il proprio miglior attaccante (Juantorena lascerà le Dolomiti con destinazione Russia) con l’ennesima soddisfazione. Boccone amaro da digerire, per una volta, anche per l’inossidabile coach Stoytchev, che tante amarezze aveva regalato ai propri avversari nel corso di questa stagione e che oggi si è trovato a dover ingoiare un insuccesso “al fiele” nel momento più importante dell’annata. 20 punti per l’opposto Omrcen, 12 per Kovar, 12 per Parodi, 8 per un più spento Savani e quasi il 70% di positività in ricezione per il Libero Exiga. Numeri da scudetto quelli messi in campo dalla formazione di Giuliani che, dopo la bruciante sconfitta della Coppa Italia, ha commentato in questo modo il titolo appena conquistato: “Abbiamo fortemente voluto questo Scudetto e ce lo siamo preso lottando sino all’ultimo pallone. E’ stata una vittoria importante soprattutto ottenuta dopo due set di svantaggio. Abbiamo giocato con grande grinta e grande cuore”. Parole di gioia anche per Dragan Travica: “Abbiamo ribaltato il risultato della Coppa Italia, ma credo questa conti molto di più. Abbiamo dimostrato di essere una squadra unica capace di giocare con grande cuore. Nel terzo set, loro hanno avuto qualche problema in più al servizio e noi invece abbiamo aggiustato la correlazione muro-difesa. Sono felicissimo, eravamo a terra dopo i primi due parziali, ma abbiamo saputo rialzare la testa e portare a casa questo Scudetto, il mio primo Scudetto”. Dall’altro lato della rete, invece, è stato Emanuele Birarelli a commentare la sconfitta: “Abbiamo perso poche volte dopo un 2-0 a nostro favore ed è la cosa più brutta che possa capitare. C’è molta amarezza per il modo in cui è arrivata la sconfitta. La troppa voglia di chiudere ci ha tagliato la gambe, dovevamo gestire al meglio il vantaggio, invece abbiamo fatto sì che loro credessero sempre più nei loro mezzi”.

ITAS DIATEC TRENTINO - LUBE BANCA MARCHE MACERATA 2-3 (25-19, 25-12, 22-25, 18-25, 20-22)
ITAS DIATEC TRENTINO: Kaziyski 15, Birarelli 13, Della Lunga, Juantorena 11, Zygadlo, Vieira De Oliveira 3, Lanza, Sokolov 5, Djuric 13, Stokr 11, Bari (L). Non entrati Colaci, Burgsthaler. All. Stoytchev.
LUBE BANCA MARCHE MACERATA: Pajenk 6, Savani 8, Exiga (L), Parodi 12, Stankovic 6, Kovar 12, Monopoli, Travica 5, Omrcen 20, Podrascanin 8. Non entrati Lampariello, Van Walle, Randazzo. All. Giuliani. ARBITRI: Sobrero, Pasquali.

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